Quali novità ci sono nel panorama dei total rewards in Europa? 

La direttiva UE sulla Pay Transparency e le direttive sulla Corporate Sustainability Reporting stanno influenzando le strategie retributive ma, anziché riferirsi solamente a un tema di compliance, molte aziende hanno compreso l’importanza della trasparenza e di una migliore comunicazione della politica retributiva.

L'esperienza dei dipendenti è sempre più al centro delle politiche aziendali. Concetti come trasparenza, equità e parità sono ormai parte integrante della strategia retributiva, rendendo necessario reimpostare la job architecture, ridefinire le fasce retributive e i processi di gestione delle performance trasversalmente in azienda, ma anche armonizzare le scelte tra le diverse aree geografiche per garantire equità e coerenza.

Dopo il COVID, in Europa e nel Regno Unito, a fronte dell’aumento dell’inflazione e del costo della vita, è iniziata a emergere una certa attenzione rispetto alla politica dei rewards. Sebbene la situazione si sia in gran parte risolta, in Europa orientale l'inflazione continua a essere più elevata rispetto all'Europa occidentale. Durante il 2023 e all'inizio del 2024, l'elevata inflazione è stata associata alla necessità di aumentare i salari e a un incremento delle attività e delle controversie da parte dei sindacati in tutta Europa, in particolare per i lavoratori pagati a ore, che si trovano spesso in prima linea nei settori del retail, dell'hospitality e manifatturiero.

Ora che in tutta l'Eurozona l'inflazione ha iniziato a frenare, molte aziende stanno valutando come controllare i costi, cercando di non perdere competitività per attrarre i talenti più ricercati. L’aggiornamento costante dei dati di mercato relativi alle figure professionali chiave rimane uno strumento fondamentale che le aziende leader utilizzano per bilanciare costi e competitività.

La flessibilità è un altro aspetto importante per i dipendenti, che cercano sempre più di esprimere le loro preferenze su dove, quando e come lavorare. Non è un approccio univoco, poiché ogni lavoro può essere flessibile in tanti modi diversi. Inoltre, oltre a valutare la propria competitività rispetto al mercato, molte aziende, nell’ottica di aumentare la produttività, la fidelizzazione e l'attrattività per i candidati, pongono attenzione anche sulle aspettative dei dipendenti in materia di pacchetto retributivo, inclusi gli elementi non monetari come la flessibilità.

Altri elementi intangibili in materia di total rewards, come l’offerta formativa, il potenziale di carriera, le indennità di congedo, l'equilibrio vita lavorativa-vita privata e anche i programmi ESG, sono sempre più importanti per i dipendenti e i candidati. Il modo in cui l'intera offerta viene confezionata e comunicata ai dipendenti è fondamentale, e la comunicazione digitale e un'esperienza “consumer” sono essenziali.

Che ruolo possono svolgere oggi la tecnologia e l'IA in materia di total rewards e qual è l’impatto del regolamento sull’IA recentemente approvato dall’UE?

Negli ultimi 18 mesi c'è stato un massiccio aumento dell'interesse e dell'uso dell'IA e non c'è dubbio sul potenziale impatto che l’IA può avere sulle risorse umane e la gestione del panorama del total rewards. Attraverso l'intelligenza artificiale, le aziende possono migliorare l'esperienza dei dipendenti, cambiando il modo con cui interagiscono con i talenti. L’IA inciderà sulla progettazione del lavoro, dapprima attraverso l'automazione e la personalizzazione per far risparmiare tempo ai dipendenti, poi attraverso percorsi intelligenti per renderli più efficienti. In un’ottica di strategia retributiva, è fondamentale comprendere questo cambiamento che riguarda l’impostazione del lavoro in generale.

È importante notare che, se da un lato l'intelligenza artificiale può razionalizzare il processo di gestione delle total rewards e accrescerne l'equità e la coerenza, dall’altro le considerazioni etiche rimangono fondamentali. Le aziende dovrebbero fare in modo che i sistemi di intelligenza artificiale siano progettati e implementati in un’ottica di trasparenza, responsabilità ed equità e prevedere un processo regolare di audit e controllo, per correggere eventuali distorsioni o bias. È proprio in questo contesto che si applica l’EU AI Act, che stabilisce obblighi per i fornitori e gli utilizzatori di IA, a seconda del livello di rischio: gli usi inaccettabili o ad alto rischio non saranno tollerati, e l'uso dell'IA nel mondo del lavoro deve essere attentamente valutato per il rischio e completamente trasparente per gli utenti.

La European Rewards Conference di Mercer (Budapest, Ungheria, 10-11 ottobre 2024) prevede sessioni e tavole rotonde sull'intelligenza artificiale generativa in ambito HR e Rewards, la trasparenza e l'equità retributiva, l'architettura del lavoro incentrata sulle skills e molto altro ancora!

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