Inizia un nuovo capitolo
Large Asset Owner Barometer 2025
Scopri le decisioni di investimento e di gestione del rischio dei principali asset owner del mondo.
Il Large Asset Owner Barometer 2025 di Mercer ha l’obiettivo di promuovere la discussione e la collaborazione sulle decisioni di asset allocation, gestione del rischio e prassi di governance dei principali asset owner
In una fase di grande incertezza nei mercati globali e di fronte a rischi sistemici quali un contesto monetario restrittivo e una maggiore attenzione alla transizione climatica, il nostro studio ha raccolto le opinioni di 74 large asset owner[1],investitori con oltre duemila miliardi di dollari di asset posseduti, che hanno condiviso informazioni importanti e spunti da cui trarre insegnamenti essenziali basati sul loro posizionamento attuale, i piani e le principali preoccupazioni in quattro aree fondamentali di interesse. Ecco i principali risultati emersi dall’indagine.
Attualmente i mercati azionari, obbligazionari e valutari registrano un'estrema volatilità a causa delle forti tensioni commerciali derivanti dal cambiamento della politica statunitense. Dai dati in nostro possesso, emerge che i grandi asset owner hanno un posizionamento orientato al lungo termine e sono generalmente ottimisti riguardo ai movimenti di mercato a breve termine. Allo stesso tempo tuttavia, stanno apportando modifiche strategiche ai portafogli per mitigare i rischi che considerano più significativi.
I large asset owner ritengono che i loro portafogli siano correttamente posizionati per resistere a una serie di shock nel corso dell’anno, anche se per i prossimi 12 mesi si registra un aumento della vulnerabilità percepita rispetto ad alcuni rischi principali. In particolare:
- il 35% dei large asset owner ritiene che il proprio portafoglio sia vulnerabile ai rischi geopolitici, un aumento del 4% rispetto allo scorso anno.
- Il 31% ritiene che il proprio portafoglio sia vulnerabile all'inflazione, un aumento del 9% su base annua.
- il 30% dichiara di essere vulnerabile alla stretta monetaria, un aumento del 7% su base annua.
In un’ottica di più lungo termine, la fiducia nella resilienza ai rischi diminuisce marginalmente, pur mantenendosi elevata. In una prospettiva di 3-5 anni, la percentuale di large asset owner che si ritengono vulnerabili ai rischi geopolitici sale al 38%. È opportuno notare che le preoccupazioni per i rischi normativi aumentano di un significativo 12%, suggerendo che, a fronte degli importanti cambiamenti politici avvenuti nell’ultimo anno, gli asset owner sono incerti sulla traiettoria futura delle politiche normative.
La tendenza all'aumento degli investimenti sui mercati privati dovrebbe proseguire nel prossimo anno. Quasi la metà (47%) dei large asset owner prevede di aumentare l’allocazione del portafoglio nel debito/credito privato nei prossimi 12 mesi, mentre il 46% intende aumentare gli investimenti in asset infrastrutturali, una tendenza riscontrata prevalentemente presso i large asset owner più grandi. Il 70% degli investitori con più di 20 miliardi di dollari di asset in gestione intende investire di più nel debito/credito privato nei prossimi 12 mesi e il 63% prevede di investire maggiormente in asset infrastrutturali.
Le prospettive per gli investimenti nei mercati pubblici sono più eterogenee. La fiducia nelle azioni britanniche rimane bassa, mentre le azioni statunitensi dividono le opinioni dei grandi asset owner, con una percentuale significativa di intervistati che intende aumentare o diminuire l’esposizione a questa categoria di asset nei prossimi 12 mesi.
Sebbene il tema degli investimenti sostenibili sia meno presente, sette large asset owner su dieci (70%) integrano ora obiettivi di investimento sostenibile nella propria politica di investimento, un aumento del 7% rispetto all’anno scorso.
Tuttavia, anche se due quinti (42%) dei large asset owner hanno già fissato un obiettivo di net zero, l'intenzione di stabilire obiettivi di transizione climatica e neutralità carbonica sembra meno netta se si pensa che il 36% dei large asset owner afferma ora di non prevedere l’obiettivo della neutralità carbonica, 10% in più rispetto allo scorso anno, e il 39% dichiara di non avere intenzione di definire obiettivi di transizione climatica, rispetto ad appena l'8% dell'anno scorso.
Tuttavia, anche se meno large asset owner sembrano oggi inclini a fissare obiettivi climatici, cresce comunque il numero di coloro che hanno aumentato significativamente l’allocazione a fondi sostenibili e impact. Per quanto riguarda i fondi sostenibili, il 24% dei large asset owner ha dichiarato che intende aumentare l’allocazione nei prossimi 12 mesi, mentre solo l'8% pensa di ridurla. Il 29% afferma di voler aumentare l’esposizione ai fondi impact, contro solo l'1% che prevede di ridurla.
L'intelligenza artificiale è considerata il fattore determinante di lungo termine che plasmerà il contesto macro nei prossimi 5-10 anni. Oltre due quinti (43%) dei large asset owner intervistati hanno affermato che l'IA sarà un fattore "altamente influente" nel determinare il contesto macroeconomico nei prossimi 5-10 anni, ben più di altri fattori (geopolitica e transizione energetica/cambiamento climatico si situano entrambi al 34%).
Nonostante questa convinzione, più di due terzi (69%) dei large asset owner afferma di non avere implementato né iniziato a elaborare una politica AI/Gen AI. Solo il 10% dei large asset owner prevede di realizzare una politica AI nel corso del prossimo anno, anche se quasi la metà (49%) pensa di farlo nei prossimi tre anni.