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Una panoramica dei mercati del carbonio
03 febbraio 2025
Il continuo aumento delle emissioni e delle temperature globali rende indispensabile lo sviluppo dei mercati del carbonio ad alta integrità per stabilire il prezzo del carbonio per le attività economiche e finanziare le soluzioni climatiche.
Nonostante i progressi delle iniziative del settore pubblico e privato avviate per ridurre le emissioni, le azioni e le politiche attuali per il clima non riescono a limitare il riscaldamento del pianeta al di sotto di 2°C entro la fine del secolo,[1] come stabilito dall’Accordo di Parigi.
Il problema è dovuto in parte alla mancata attribuzione di un costo economico alle emissioni per stimolare opportune considerazioni sulle esternalità negative della crescita economica. I costi reali delle emissioni non si riflettono nelle attività economiche, causando involontarie conseguenze in termini di degrado ambientale.
I mercati del carbonio hanno lo scopo di contribuire a ridurre le emissioni attraverso lo scambio dei crediti di carbonio e l’attribuzione di un prezzo diretto al carbonio. Esistono due tipi di mercati del carbonio: i mercati obbligatori e regolamentati (CMC), noti anche come sistemi di scambio delle quote di emissione (ETS), per lo scambio delle quote di carbonio al fine di rispettare i limiti normativi di emissione, e i mercati volontari (VCM), che prevedono lo scambio dei crediti di carbonio per compensare volontariamente le emissioni.
Sostanzialmente, i mercati del carbonio servono per stabilire il costo del carbonio per l'economia e incentivare le industrie ad alta intensità di emissioni a decarbonizzarsi e/o finanziare soluzioni per sostenere gli obiettivi climatici. Non è ancora chiaro se i mercati siano stati efficaci nel raggiungere questi obiettivi.
Punti chiave
Una panoramica dei mercati del carbonio
Sustainable Investment Specialist, Mercer Global Strategic Research